L’Oratorio si trova a Gorla, frazione di Castel San Pietro, luogo già citato nel 1210 con il medesimo nome, che deriva dal latino “gulula”, cioè piccola gola, strettoia, sicuramente in riferimento allo stretto passaggio creato dal riale Raggio.
Castel San Pietro, Vera Segre, Guida ai monumenti svizzeri
Indirizzo
6874 Castel San Pietro
1.Storia
L’Oratorio si trova lungo la vecchia strada d’epoca romana e longobarda, la strada regina, che portava da Balerna a Corteglia e Mendrisio. Le origini dell’oratorio sono testimoniate da una lapide murata all’interno, datata 1422, la quale attesta in caratteri gotici che il tempio era dedicato a San Giacomo di Compostela (“1422 facta fuit gexiola ista ad honorem sc.i Jacobi de Galicia”), ricordato anche dalla conchiglia, sulla lapide, di chi compie il pellegrinaggio fino al famoso santuario. Ad erigere la cappella fu un certo Giacomo di Gorla (“Jacobum de Gorla”) al ritorno dal viaggio a Compostela, dove si era recato per sciogliere un voto.
L’Oratorio è menzionato in altre tre occasioni: nel 1537 per un tumulto nel quale fu coinvolto il prete Bertola di Mezzana (ACB Fondo Fam. Torriani, Parrocchie del Distretto,1/4), nel 1582, quando si ordinò di costruire delle “porticelle” per impedire agli animali di poter entrare (Visite pastorali, Giuseppe Martinola) e nel 1699, quando è ricordata come “la capeleta da Gorla”. (Notizie, BSSI 1973 n° 2/3, Giuseppe Martinola)
L’antico Oratorio è poi stato dedicato alla Beata Vergine di Caravaggio (Vergine apparsa nel 1432 a Caravaggio in Lombardia, vicino ad una fonte d’acqua ritenuta poi miracolosa), ricostruito/restaurato nel 1887 (cappella e sosta), ampliato nel 1937 e restaurato nel 1998 con posa del nuovo altare. Nel 1937 alla Cappella originaria si aggiunse una sagrestia, così da renderla più suggestiva e devota. I lavori furono possibili e pagati grazie all’iniziativa dell’allora amministratore Palmiro Solcà, della famiglia Maspoli, dei Terrieri di Gorla e di tutta la popolazione. (Bollettino parrocchiale di Castel San Pietro)
Incastonata nel nuovo altare c’è una pietra sacra contenente delle reliquie che rimangono ancora anonime. La pietra fu consacrata il 13 marzo 1671 dal vescovo di Como Filippo Archinti.
La festa della Beata Vergine di Caravaggio si celebra il 26 maggio. I festeggiamenti erano organizzati in grande stile negli anno 1940-1960, con la processione con fiaccolata, la Santa Messa e al pomeriggio il Santo Rosario concelebrato anche dai parroci dei Comuni limitrofi. Nel 1987, su iniziativa di Franco Brazzola e Valentino Arboscelli, un gruppo di abitanti, poi riunitisi nella “Pro Oratorio di Gorla” vollero ridare dignità alle funzioni e rivitalizzare la festa ormai andata quasi nel dimenticatoio e aiutare finanziariamente eventuali lavori alla cappella.
2.Arte
L’edificio, di stile romanico, neoclassico, con facciata con lesene angolari e timpano, custodisce l’affresco della Madonna di Caravaggio del 1887 circa e quelli risalenti al tardo 1700 che rappresentano i Santi Fermo e Apollonia, ripresi da Silvio Gilardi nel 1937. Guida d’arte della Svizzera italiana, edizione Casagrande
Di valore storico la lapide del 1422.
3.Curiosità
Lo sapete che negli anni ’40, al termine delle funzioni per i festeggiamenti della festa della Madonna, per la gioia dei bambini e ragazzi, venivano distribuite i “bumbet” (i mortaretti) da sparare?
Ogni anni il fabbriciere, cioè il responsabile dell’edificio ecclesiastico, con due testimoni, svuotavano la bussola delle offerte, che conteneva pochissimi franchi ma molti centesimi, detti anche “sisitt” ( “ghèlit”).
Presentazione della “Pro Oratorio” all’incontro augurale comunale del 1989, Valentino Arboscelli.
4.Bibliografia e Link Utili
– Castel San Pietro, Storie e vita quotidiana, Giuseppina Ortelli Taroni
– Inventario d’arte del Mendrisiotto vol. 1, Giuseppe Martinola, Dipartimento delle pubbliche costruzioni del Cantone Ticino, edizioni dello Stato, 1975
– Bollettino storico della Svizzera Italiana, Notizie, 1973 2-3, Giuseppe Martinola
– Archivio di Stato a Bellinzona, Archivio Torriani, Parrocchie del Distretto
– Castel San Pietro, Vera Segre, Guida ai monumenti svizzeri
– Bollettino parrocchiale, Castel San Pietro
– Guida d’arte della Svizzera italiana, edizione Casagrande
– Presentazione della “Pro Oratorio” all’incontro augurale comunale del 1989, Valentino Arboscelli.
5.Sapevate che?
Nei secoli scorsi succedevano, purtroppo come ai nostri tempi, casi di neonati abbandonati sulla porta di una chiesa, nella speranza della pietà del pubblico. Il Comune ne aveva cura e, come nel 1669 quando venne trovata «nella capeleta di Gorla una povera criatura», la affidò per sostentamento alla «baglia» per 15 giorni, e poi la portò «al Ven. Hospitale di Como», dove finivano i bisognosi del distretto, versando la pattuita somma di denaro, detta «donzena». (Martinola, BSSI)