Casima è l’ultima frazione di Castel San Pietro risalendo la Valle. Si trova a 617 metri s.l.m. e conta una sessantina di abitanti.
Indirizzo
6875 Castel San Pietro
1.Storia
Il villaggio è di origine medioevale e lo troviamo menzionato per la prima volta in un documento del 1507, quando era ancora frazione di Cabbio e contava un centinaio di abitanti. Era citato come Cassina, cioè le cascine di Cabbio.
Il 25 febbraio del 1823 i deputati di Cabbio e Casima sottoscrissero lo strumento notarile che sancì la divisione territoriale, fissata dal fiume Breggia, e amministrativa, che rimase tale fino all’aggregazione con Castel San Pietro nel 2004. La separazione da Cabbio fu dovuta principalmente alla lontananza e all’obbligo di recarsi a Cabbio per le riunione amministrative patriziali e comunali. (Archivio patriziale di Cabbio)
Il collegamento fra Casima e Cabbio era assicurato da un ponte in sasso, per il quale Augustinus della Torre pose la sua firma a favore della costruzione nel 1606 (Archivio di Stato a Bellinzona, Archivio Torriani, Atti Landfogti). In caso contrario i due paesi avrebbero ricevuto una multa di 50 scudi d’oro (BSSI, anno 1901/10).
A partire dal 1820-1822 venne costruito l’attuale nuovo ponte carrozzabile in pietra. La tortuosità della strada sul versante verso Cabbio, fece progettare un nuovo collegamento più a valle, che però non vide la luce.
Il collegamento fra Casima e Bruzella è invece assicurato da un ponte, probabilmente costruito negli anni 1920-1930.
La popolazione del paese passò dai 149 abitanti nel 1850 ai soli 34 nel 1980 a causa dell’emigrazione e all’abbandono delle attività agricole. Oltre alla coltivazione di patate e granoturco e all’allevamento, ovini e caprini, grazie ai vasti prati ormai imboschiti, gli abitanti si dedicavano, prima del 1900, alla produzione di legna e allo sfruttamento di cave di pietra.
Come negli altri paesi della valle, anche Casima aveva la sua scuola e, fino al 1956, contava tutte le classi compresa le tre di scuola maggiore.
Castel San Pietro, Storie e vita quotidiana
Casima è paese d’origine delle famiglie Piotti, Agustoni, Bacciarini e Bulla.
Notizie storiche della Valle di Muggio, Pro Valle di Muggio 1995, Cesare Santi
Dal 1788 Casima poteva vantare la propria Parrocchia autonoma da Cabbio.
La chiesa dell’Addolorata e di San Carlo fu edificata tra il secolo XVIII e il XIX su una costruzione più antica e menzionata per la prima volta nel 1619, quando i terrieri di Casima chiesero licenza al Vescovo di Como di costituire una confraternita.
Il 28 ottobre 1823 venne consacrato l’attuale edificio.
Il cimitero comunale, attualmente posto sopra il villaggio, sostituì il vecchio camposanto che si trovava in zona Zuchétt ad inizio paese. Tra il 16 marzo e il 4 aprile del 1891 diverse salme furono traslate al nuovo cimitero.
Castel San Pietro, Storie e vita quotidiana
La chiesa dell’Addolorata e di San Carlo, una nevèra in paese e metà del ponte in sasso in direzione di Bruzella sono beni culturali di interesse comunale.
Inventario dei beni tutelati del Canton Ticino
2.Architettura
Il paesino è un’edificazione rurale compatta ad arco con strade acciottolate, formata da edifici seicenteschi, in origine con tetti in piode e con fondamenta sulla roccia che affiora dal suolo.
Castel San Pietro, Storie e vita quotidiana
3.Arte
La facciata della chiesa, in stile neoclassico, presenta capitelli ionici e timpano con finestra centrale. Una croce di ferro e un cuore trafitto da sette spade sovrastano il frontone. Il campanile retrostante per questione di spazio, è dotato di tre campane realizzate dai Fratelli Berigozzi.
L’interno è formato da un presbiterio e da una navata con volta centrale a tazza, posta fra due volte a botte ornate con dipinti di Florindo Soldini, che sostituiscono la precedente tipica decorazione in stile Biedermeier. In una nicchia si trova il fonte battesimale di marmo d’Arzo, con ciborio ligneo del XIX secolo. Il presbiterio, delimitato da una balaustra neoclassica, possiede un altare con paliotto marmoreo e tempietto sovrapposto. Dietro di esso sono posti la statua lignea e dipinta di San Carlo alta 130 cm del 1919 e un dipinto di Simone Calvi, pittore di Muggio, del 1694, raffigurante l’Annunciazione. Sempre quell’anno veniva incaricato il pittore Calvi di dipingere l’esterno e l’interno della chiesa, ma affreschi e tele, salvo una, sono scomparse.
Nel presbiterio e nella navata sono murate tre lapidi di marmo di Carrara, dedicate a Cesare e Giovanni Lupi, benefattori della chiesa, del cimitero e dei poveri (1869,1872).
Castel San Pietro, Storie e vita quotidiana
Nella cappella dell’Addolorata, voluta dai parrocchiani nel 1794, sopra l’altare in marmo, troviamo la statua lignea dorata e dipinta dell’Addolorata, alta 127 cm, con spada nel cuore e due putti ai piedi, risalente al XVIII secolo.
Inventario d’arte del Mendrisiotto vol. 1, Giuseppe Martinola
4.Curiosità
Don Ugo Campana è ricordato poiché celebrava la messa nei giorni feriali alle quattro del mattino, per poter andare a caccia, partendo con il fucile sotto la tonaca.
Castel San Pietro, Storie e vita quotidiana
Gli abitanti di Casima sono denominati “Figh secch”, ciò dovuto al suono fiacco delle campane installate quando la parrocchia si rese indipendente da quella di Cabbio. Gli abitanti di quest’ultimo paese li deridevano dicendo “I sonan cumè i figh secch”, cioè “Le campane di Casima sono come i fichi secchi, cioè senza valore, da poco).
(Almanacco di vita chiassese)
5.Bibliografia e Link Utili
– Castel San Pietro, Storie e vita quotidiana, Giuseppina Ortelli Taroni, Aggiornamento ottobre 2016 Marina e Valerio Ortelli
– Inventario d’arte del Mendrisiotto vol. 1, Giuseppe Martinola, Dipartimento delle pubbliche costruzioni del Cantone Ticino, edizioni dello Stato, 1975
– Bollettino storico della Svizzera Italiana, Notizie 1901/10
– Almanacco di vita chiassese
– Archivio di Stato a Bellinzona, Archivio Torriani, Atti Landfogti
– Inventario dei beni tutelati del Canton Ticino
6.Sapevate che?
Nella prima metà del ‘900 il paese divenne noto per le naturalizzazioni facili, effettuate allo scopo di rimpinguare la casse comunali. Castel San Pietro, Storie e vita quotidiana
Nel 1596 Cabbio e Casima, che formavano anche una sola parrocchia, ricevettero un ordine perentorio, con il rischio di una multa di 100 scudi d’oro, se non trovavano un parroco entro 15 giorni. (BSSI, 1901/10)
Molti erano i lasciti e le donazioni che gli abitanti di Casima, nativi e immigrati, destinavano alla comunità. Una targa presso la chiesa ricorda Domenico Piotti che nel 1894 finanziò il serbatoio dell’acqua.
Casima festeggia a inizio luglio Santa Teresa, alla quale è dedicata una cappella all’uscita del paese.
A Casima la luce elettrica arrivò nel 1921 grazie all’interessamento di Don Alberto Motta.
Castel San Pietro, Storie e vita quotidiana