Posto su uno sperone di roccia della sponda destra della Valle di Muggio, circondato da balze e campi ormai invasi dal bosco, è situato a 678 m s.l.m. Conta un centinaio di abitanti. È un paesino intatto e gradevole, grazie anche alla sua posizione soleggiata.
Indirizzo
6875 Monte
1.Storia
L’insediamento, nominato già nel 1420 come de Monte (che deriva dal latino montem cumpascuum, ossia territorio destinato al pascolo collettivo di mezza montagna) faceva parte del Comune di Bruzella fino al 1609, per poi aggregarsi a Castel San Pietro nel 2004. Arrivò a contare 185 domiciliati nel 1643 e 169 nel 1950, per poi spopolarsi e arrivare nel 1980 a 43 abitanti, risultando il Comune con il maggior spopolamento del Sottoceneri. Le attività del passato, quali lo sfruttamento dei boschi, l’allevamento e l’attività casearie, integrati con l’emigrazione stagionale, persero attrattività soprattutto fra il 1900 e il 1940 con una notevole regressione dell’economia della Valle.
Monte si costituì in parrocchia autonoma a partire dal 1821 ed era gestita da un parroco, che solitamente viveva nella casa parrocchiale di Casima. Nel 1973 chiuse la scuola elementare, mentre le tre classi di scuola maggiore si trasferirono a Castello già ad inizio anni ’30.
Castel San Pietro, Storie e vita quotidiana
In paese troviamo diversi beni culturali d’interesse locale, quali le chiese con i loro sagrati, l’Ossario, la strada che porta al lavatoio, alcune cascine e stalle, alcuni forni in case private e due decorazioni plastiche della Sacra Famiglia su facciate di due case.
Inventario dei beni tutelati del Canton Ticino
Le famiglie patrizie non ancora estinte nel 1962 e già presenti prima del 1800: Agustoni, Folatelli, Lezzani, Ronchetti e Spinedi.
Notizie storiche della Valle di Muggio, Pro Valle di Muggio 1995, Cesare Santi
2.Architettura
Il paese, composto da case addossate le une alle altre, con alcune lunghe terrazze, le stradine gradinate e le piazzette, è molto suggestivo e ha saputo valorizzare gli elementi caratteristici, come il selciato e il vecchio lavatoio.
Castel San Pietro, Storie e vita quotidiana, Giuseppina Ortelli Taroni
3.Arte
La chiesa di S. Antonio Abate, l’Oratorio di S. Filippo Benizi, l’Ossario settecentesco, oggi trasformato in cappella di S. Giuseppe e gli stucchi della Sacra Famiglia del XVII secolo (una porta la data del 1662) su facciata di case private sono i gioielli artistici principali per paese e sono trattati separatamente.
Inventario d’arte del Mendrisiotto vol. 1, Giuseppe Martinola
4.Curiosità
Il Municipio impiegava, nel passato, anche un pulitore delle fontane, un custode di pesi e misure, un tenitore del toro (in consorzio con Casima), un regolatore dell’orologio e, dal 1921, anche un tenitore del telefono comunale.
In paese c’erano tre o quattro osterie e alcuni negozio, dei quali, la Cooperativa dal 1946 al 1983 occupò gli spazio attuali della Butega, che ospitava ad inizio ‘900 una fabbrica di sigari.
Castel San Pietro, Storie e vita quotidiana, Giuseppina Ortelli Taroni
5.Bibliografia e Link Utili
– Castel San Pietro, Storie e vita quotidiana, Giuseppina Ortelli Taroni, Aggiornamento ottobre 2016 Marina e Valerio Ortelli
– Inventario d’arte del Mendrisiotto vol. 1, Giuseppe Martinola, Dipartimento delle pubbliche costruzioni del Cantone Ticino, edizioni dello Stato, 1975
– Bollettino storico della Svizzera Italiana, Notizie 1901/10
– Inventario dei beni tutelati del Canton Ticino
– Notizie storiche della Valle di Muggio, Pro Valle di Muggio 1995, Cesare Santi
6.Sapevate che?
La frazione di Monte è stata interessata da un progetto modello a livello svizzero legato ad una miglior vivibilità delle persone anziane e dalla ricerca di una migliore intergenerazionalità. Interventi architettonici poco invasivi hanno ridato una maggior vivacità al paese.
La Rudada, è esistita fino agli anni ’50, e consisteva in turni annuali di lavoro obbligatorio gratuito per la comunità di un componente per famiglia per sistemare sentieri, muretti o altro.
Castel San Pietro, Storie e vita quotidiana, Giuseppina Ortelli Taroni