La bella villa di Loverciano è situata su d’un poggio, in vicinanza di Castel S. Pietro e gode di una incantevole vista sul panorama del Mendrisiotto.

Indirizzo

Via Loverciano, 6874 Castel S. Pietro

1.Storia

Signorile residenza di campagna eretta tra il 1671 e il 1723 per il conte Ippolito Turconi di Como. Dal 1805 al 1903 fu proprietà della fam. Greppi e successivamente occupata da istituizioni religiose.
Guida d’arte della Svizzera Italiana – A cura della Società di storia dell’arte in Svizzera – Ed. Casagrande

Fu costruita al principio del secolo XVIII, probabilmente dallo stesso architetto e stuccatore Carlo Fracesco Silva figlio di Agostino (1661-1726), che fece anche i disegni per la Villa vescovile di Balerna; ma evidentemente i Conti Turconi che gliene avevano dato l’incarico, gli consentirono di sfoggiare maggior lusso di particolari architettonici ed una molto più raffinata ricchezza nelle decorazioni. I Conti Turconi di Como erano vicini di Castello già nel 1588 e diventarono Vicini anche di Mendrisio nel 1796: così che quando l’ultimo di essi, Alfonso Turconi morì a Parigi nel 1805, legò gran parte dei suoi beni alla fondazione dell’Ospedale della Beata Vergine in Mendrisio, inaugurato poi nel 1860.
Nei primi decenni del 1800 la villa fu acquistata dal Conte Paolo Greppi di Milano e forse fu egli stesso, che fece rifare a volta con decorazioni di altro stile e meno belle, il soffitto del gran salone a terreno. Il Conte Alessandro abitò la villa fino alla morte e i suoi eredi la vendettero nel 1910 ai Padri Bernabiti del Collegio San Francesco di Lodi, i quali per alcuni anni se ne servirono come soggiorno estivo e, in seguito l’appigionarono a diverse persone.
Con l’estinzione, prima della famiglia Turconi e poi della famiglia Greppi, andarono dispersi tutti i documenti insieme agli arredi ed ai mobili che decoravano le belle sale della villa.
Francesco Chiesa-La casa borghese nella Svizzera- Cantone Ticino-Il Sottoceneri-Pubblicazione della Società Ticinese per la conservazione delle bellezze naturali ed artistiche.

La villa dei Conti Turconi di Loverciano è stata affittata alla Curia di Lugano dalla Congregazione di Ingenbohl nel 1950 e acquistata 3 anni dopo. Occorreva per offrire una sistemazione adeguata alle richieste di collocamento che giungevano all’Istituto S. Eugenio di Locarno alle quali, le classi speciali attive da circa vent’anni, non potevano più rispondere. Le prime suore presero possesso della Villa il 14 settembre 1950 e il 16 di ottobre garantirono l’avvio al primo anno scolastico.
Trent’anni dopo, per salvaguardare questa destinazione sociale educativa e religiosa, la Villa fu acquistata dal parroco di Castel S. Pietro grazie a donazioni particolari e in seguito ceduta al Vescovo Angelo Jelmini che la destinò a sede per l’orfanatrofio Maghetti di Lugano. Questi continui cambiamenti di destinazione, non sono venuti meno nemmeno dopo la sua conversione a Istituto riservato all’insegnamento specializzato nel 1950: insegnamento rivolto a bambini con problematiche dovute alla difficoltà di sviluppo, con ritardi evolutivi leggeri e disagio sociale. Nel 1976 è stata creata la sezione di tirocinio pratico (per aiuto cucina e aiuto guardaroba) riservato alle adolescenti giunte al termine del corso di economia domestica e dell’obblico scolastico. Questa formazione, a partire dal 1986, è stata trasformata in formazione empirica per addette di cucina e addette alla cura della casa. Negli ultimi anni, rispecchiando l’evoluzione del settore dell’insegnamento speciale a livello cantonale, l’Istituto ha accolto minorenni con minorenni con maggiori problemi. Inoltre ha sede l’ambulatorio specializzato nell’assunzione pedagogica e terapeutica di minorenni gravemente audiolesi.
Nel 1995 le prime avvisaglie di possibile chiusura dell’Istituto, a seguito della continua diminuzione del personale religioso, seguita da una richiesta di ridifinizione dei compiti all’interno della Congregazione.

Giorgio Merzaghi – 50 anno di insegnamento speciale all’Istituto S.Angelo di Loverciano

 

Per riprendere l’attività dell’Istituto nel 2007 è nata la Fondazione Sant’Angelo di Loverciano, che attualmente comprende diversi campi di azione:
• la scuola speciale e i gruppi educativi
• la formazione professionale
• i laboratori di logopedia e audio pedagogia
• la fattoria
• gli eventi

La scuola speciale si occupa della scolarizzazione di giovani bisognosi di educazione speciale. Attualmente vi sono sei classi con una programmazione didattica differenziata e individualizzata per ogni allievo. Il programma scolastico prevede, oltre alle materie classiche, anche materie speciali (attività creative, coro, ritmica, ginnastica, nuoto, terra creta, religione). Inoltre agli allievi che hanno più di 15 anni si propone un percorso di propedeutica al lavoro in uno dei seguenti laboratori: lavanderia/stireria, pasta fresca, carta riciclata e cucina a tema. Le lezioni vengono impartite da docenti specializzati. Oltre alla scuola vi è un servizio di alloggio per gli allievi che non possono far rientro al domicilio durante la settimana.
Negli orari extrascolastici, educatori qualificati propongono agli allievi presenti attività di svago, attività dinamiche all’aria aperta, cucina e cura dell’ambiente e della persona. Vengono anche organizzate attività a contatto con la popolazione, come ad esempio il Presepe vivente che l’anno scorso ha riscosso molto successo e diversi apprezzamenti. A chi si fermava dopo la scuola e pernotta- va durante la settimana è stata recentemente proposta un’attività musicale la cui caratteristica fondamentale è stata quella di praticare la musica sia attraverso l’uso di uno strumento che della voce. Grazie alla sensibilità e all’abilità del maestro nell’individuare le capacità di ognuno dei partecipanti, si è creato un piccolo gruppo che è stato in grado di animare dei momenti conviviali in occasione di feste presso l’Istituto stesso.
La formazione professionale offre a giovani con disabilità o con problematiche derivanti dal disagio sociale la possibilità di una formazione che permetta loro l’accesso al mercato del lavoro primario e che li aiuti a costruire un progetto personale di vita.
Sono cinque i percorsi formativi offerti: addetto di cucina, addetto di economia domestica, operatore di edifici e infrastrutture, addetto alle attività agricole, giardiniere paesaggista. Questi percorsi formativi tengono in considerazione la dimensione relazionale, cognitiva e compor- tamentale di ogni singolo nella sua specificità, coniugando gli stessi con lo sviluppo e l’apprendimento delle competenze tecnico-professionali e avviando percorsi di accompagnamento e inserimento nel mondo del lavoro grazie a una rete di aziende disponibili all’accoglienza dei giovani apprendisti. In sintesi, lo studio si fonde nella pratica: si impara dall’esperienza, vi è la presenza di almeno un formatore esperto per ogni professione, si pratica l’alternanza scuola-lavoro, vengono organizzati stage, corsi interaziendali e formazioni complementari in altre aziende per migliorare l’esperienza dei giovani e integrarli nel mondo del lavoro.
Presso l’Istituto sono presenti i servizi di audio-pedagogia e di logopedia. La logopedia è rivolta a bambini e ragazzi con problemi di linguaggio, di comunicazione, di voce, di apprendimento e di deglutizione. Vengono proposti un counseling rivolto ai genitori e ai professionisti coinvolti, percorsi di valutazione per identificare i bisogni e percorsi di riabilitazione individuali o in piccoli gruppi.
Nel 2014 la Fondazione Sant’Angelo di Loverciano ha deciso di riprendere l’attività dell’azienda agricola, di sua proprietà, con lo scopo di creare un luogo dove accogliere giovani che per diverse ragioni hanno difficoltà a intraprendere un percorso formativo o lavorativo. Lavorando assieme a loro si cerca di suscitare nuovi interessi, con la certezza che la strada per la loro vita la incontreranno a partire dalla realtà, mettendosi in gioco in prima persona e scoprendo giorno dopo giorno le proprie capacità e desideri.
Le attività dell’azienda comprendono vari settori: il vigneto, l’allevamento di bestiame per i bisogni dell’Istituto e di terzi interessati all’acquisto di carne, un pollaio, l’allevamento di qualche maiale, la coltivazione del crocus sativus, da cui si ricava il prezioso zafferano in vendita presso l’Istituto stesso, alberi da frutto, qualche ortaggio e il giardino dei fiori da cogliere.
Vi è infine Villa Turconi, che nella sua semplice ma maestosa bellezza offre al visitatore una stupenda vista sulla campagna sottostante e sulla catena alpina. Essa è un sito ideale per eventi e manifestazioni. Dispone infatti di 6 sale interne multifunzionali che possono ospitare banchetti, pranzi di lavoro, conferenze. Vi è un’ampia terrazza, ci sono circa 2.000 m2 di giardini con un am- pio parco giochi, un’ampia corte interna dove si possono pure ospitare ulteriori manifestazioni. Vi è infine una cappella e anche una piccola palestra multiuso.
Per concludere, quella dell’Istituto Sant’Angelo è una realtà molto dinamica, che spazia dall’essere innanzitutto una scuola e un centro di formazione speciale per arrivare al luogo di incontro e di eventi. Senza dimenticare i servizi che i giovani in formazione e i loro formatori hanno il piacere di offrire a chi ne fosse interessato, come ad esempio in caso di preparazione di pranzi per gruppi o per manifestazioni, oppure piccoli lavori di giardinaggio, di tinteggio o di verniciatura. E poi la fattoria offre la possibilità di acquistare diversi prodotti “fatti in casa”, a chilometro zero.

Articolo curato dall’Avv. Egidio Centonze, Presidente della Fondazione Sant’Angelo Loverciano e da
Marilena Pulieri, Responsabile Formazione Professionale dell’Istituto

2.Architettura

L’imponente costruzione rettangolare, che si staglia contro il versante della collina, è a due piani a monte e a tre piani (compresi i locali di servizio) a valle, dove due ali laterali poco aggettanti racchiudono una terrazza su arcate (sotto la quale esisteva una finta grotta in tufo e mosaico eliminata durante i restauri degli anni ’60), dalla quale si gode un ampio panoramal sul Mendrisiotto. Il pendio degrada a balze terrazzate; del parco originale tuttavia non è rimasto quasi niente.

Guida d’arte della Svizzera Italiana – A cura della Società di storia dell’arte in Svizzera – Ed. Casagrande

3.Arte

Nel centro del palazzo: sala ottagonale di ricevimento, comprendente anche il piano superiore, coperta da un soffitto a cassettoni dipinto; alle pareti: ritratti perlopiù ottocenteschi. I due saloni attigui hanno volte a schifo, le stanze negli angoli soffitti a cadssettoni e fregi dipinti con paesaggi, vedute prospettiche e romane (tratte da incisioni di Israel Silvestre, 1646), scene mitologiche.

Guida d’arte della Svizzera Italiana – A cura della Società di storia dell’arte in Svizzera – Ed. Casagrande

4.Curiosità

Tra il 1850 e il 1900 si rifugiarono Mazzini e Garibaldi e in incognito nel 1888, Umberto I re d’Italia, in visita al Conte Alessandro gravemente ammalato.

Durante il secondo conflitto mondiale, servì per ospitare degnamente gruppi di rifugiati di guerra
>Visualizza il PDF della Rivista scuola ticinese Nr.239 con l’articolo

5.Bibliografia e Link Utili

Chi fosse interessato a maggiori informazioni può contattare direttamente l’Istituto:

Tel.: 091 640 07 60
E-Mail: fondazione@loverciano.ch
www.loverciano.ch